Hai visto fra gli orrori della guerra la ferocia ripetuta dell’uomo sull’uomo. I tuoi occhi, specchio dell’Infinito guardavano lontano cercando arcobaleni di pace e di perdono. Hai difeso il debole, il povero, l’uomo rifiutato e segregato per colpa di uomini schiavi di se stessi. Hai comunicato vigore e speranza a migliaia di giovani di questo nostro tempo segnato da profonde lacerazioni. La luce chiara del mattino illuminava ogni tua parola. Ogni tuo gesto carico di sofferenza ci ha insegnato a vivere come Cristo. Ora sei vivo in altra dimensione ma vicino a noi Karol, fratello nostro.
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