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Poesia al mio Paese S. Pier Niceto

di Filippo Scepisi (Australia)

Oh! Paese mio che mi guardi da quei monti alti,
che sembrano toccare il cielo,
tu che vivi con lo sguardo nel mare,
che abbracci i tuoi figli con tanto amore.
Oh! Paese mio che hai visto nascere i tuoi figli
nel grembo della mamma,
che li hai visti camminare, li hai visti crescere,
li hai visti volare, come ape in cerca di miele.
Oh! Paese mio, adesso che i tuoi figli
hanno bisogno di te, del tuo amore,
hanno bisogno di calore,
Paese mio, adesso che i tuoi figli sono lontani
sentono di amarti sempre di più,
sentono il bisogno di averti vicino,
come il fiume ha bisogno del mare,
come le stelle hanno bisogno del cielo,
come un figlio ha bisogno della mamma.
Tu hai visto i tuoi figli piangere e sorridere,
gli hai dato conforto nei momenti tristi della vita,
Paese mio, tu che la mattina
quando spuntava il sole in quei prati pieni di fiori,
gli hai dato il miele per farli crescere,
gli hai dato l`amore per farli vivere,
tu che eri un paradiso e una gioia!
La sera al tramonto del sole
sembravi una cornice di rose rosse
e i tuoi figli non si stancavano di guardarti,
quel rosso vivo pieno di calore, pieno di amore,
ma adesso il destino triste li ha allontanati da te,
ti hanno lasciato solo, ti hanno abbandonato.
Tutti abbiamo colpa,
tu che gridi chiamando i tuoi figli lontani
per poterli stringere al cuore piano piano.
Paese mio, ti assicuro che anche i tuoi figli
che sono lontani
sentono un grande dolore nel cuore,
perchè vorrebbero vederti,
toccarti con le stesse punte dei piedi,
guardarti, accarezzarti,
amarti come nei tempi passati.

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