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VISIONE

Mi stavo appisolando, dopopranzo,
sotto un olivo.
Era un giorno di ferragosto
di quattro o cinque anni fà.
Cicale fastidiose suonavano,
senza darmi tregua.
lo stesso richiamo d`amore.
Nell`afa, ogni tanto,
un filino di vento
m`asciugava il sudore
e dondolava le foglie d`argento.

Quando, d`un tratto,
udii una voce
che mi chiamò per nome.
E, come fosse un sogno,
vidi una giovane madre che rideva
e intanto baciava
il suo neonato in braccia.
Un poco si accostò
e mi porse suo figlio
dicendo: riguardamelo!

Io lo tenevo, con piacere.
E mentre lo guardavo
lui cresceva:
ragazzo, giovanotto si faceva,
uomo con la barba...
finchè non me lo vidi morire
tra le braccia, pieno di sangue,
con una ferita aperta sul fianco.
Che strazio nel mio urlo!
E allora le cicale tacquero!


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