CAMPOBELLO DI LICATA | Prenota un hotel |
Abitanti | 11.000 circa |
Altezza sul mare | 316 metri |
Rete civica | http://www.comune.campobellodilicata.ag.it |
Attrazioni turistiche |
Il Palazzo del Duca, la Fontana Canale (1650), il Palazzo La Lomia, la Chiesa Madre, dove si trovano una Madonnina delle Grazie di scuola gaginesca del ‘500, un Crocifisso ligneo del ‘700 e le statue della Madonna dell’Aiuto del Quattrocchi (1770 – 1780) e di S. Giovanni Battista del Bagnasco senior (1826). Varie piazze (Togliatti, Tien An Men, XX Settembre, Aldo Moro, Martiri di Modena, Della Vittoria) sono state trasformate in eleganti e monumentali salotti all’aria aperta con numerosi ed accoglienti locali pubblici. Dal 1980 l’artista Silvio Benedetto lavora al progetto d’inserimento d’arte nel contesto urbano. Finora sono stati realizzati murales, mosaici, bronzi, una fontana, il monumento al lavoro, il monumento ai caduti e altre opere d’arte. |
Attivitá economiche |
E’ diffusamente praticata l’agricoltura (si producono olive, grano, agrumi, mandorle). Vi sono attività estrattive (zolfo) e industrie chimiche e alimentari. E’ da ricordare l’introduzione dagli anni ‘70 delle colture intensive specializzate, in primo luogo l’ottima uva da tavola “Italia”. Questa coltura, anche se ridimensionata, caratterizza ancora oggi l’economia di Campobello che, però, possiede già una buona produzione di ortofrutta: pesche, mele, susine, peperoni, pomodori. Campobello di Licata produce vini di ottima qualità, che in breve tempo hanno conquistato i mercati internazionali, dopo avere vinto importanti e prestigiosi premi enologici. |
Brevi note |
Campobello di Licata fu fondata come borgo feudale nel 1681 da Raimondo Ramondetta Barone di Campobello. Attività rilevanti, fino alla metà del secolo scorso, furono quelle legate alle miniere di zolfo, che contribuirono a formare vaste maestranze operaie. Dagli ultimi decenni dell’800 quasi per un secolo si manifesta un intenso movimento migratorio interrotto dalle due guerre. I Campobellesi emigrarono in tutto il mondo. Notevoli sono ancora le colonie dei Campobellesi a Buffalo (Stato di New York), Saint Etienne (Francia) e Desio (Lombardia). Il piatto tipico è “lu mfurnatu” (l’infornato), un gustoso timballo di ziti con ragù, carne di maiale, cavolfiori, uova, pecorino ed altri ingredienti. |