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Il ficus di Piazza Marina

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Nella piazza Marina di Palermo, ed esattamente dentro la villa Garibaldi, c'è un bellissimo esemplare di Ficus vecchio di circa centocinquant'anni. Appartiene al genere Ficus nervosa, ma, quando arrivò in Sicilia nella prima metà dell'Ottocento, fu chiamato Ficus magnolioidis per la straordinaria somiglianza con le magnolie. Oggi è l'albero esotico più grande d'Italia, é alto venticinque metri, il tronco ha una circonferenza di 21 metri e la chioma é larga cinquanta metri. Dai suoi rami pendono numerose e grosse radici aeree che si piantano nel terreno e fanno da sostegno all'albero.
Questa pianta è originaria di un'isoletta dell'arcipelago australiano e fu portata a Palermo dal direttore dell'Orto Botanico Vincenzo Tineo, che l'aveva prelevata da un vivaio francese. Nel capoluogo siciliano il genere ficus era già conosciuto, ce n'erano grossi esemplari a Villa Florio all'Olivuzza e a Villa Trabia alle Terre rosse, ma questa qualità era diversa per la sua rapida crescita ed anche per la forma stranissima dovuta alle radici aeree capaci di trasformarsi in tronchi.
La Villa Garibaldi, nella quale vive il ficus, é stata progettata subito dopo l'Unità d'Italia dall'architetto Giovan Battista Basile (padre di Ernesto, il famoso artista del Liberty) per abbellire quella piazza nella quale si affacciano storici palazzi. Quando il progettista si consultò con illustri botanici palermitani per la realizzazione di quel giardino, quelli non esitarono ad indicargli il ficus appena giunto dalla Francia per la bellezza del suo fogliame e per la rapidità della sua crescita. Ma certamente nessuno di loro immaginava che nel volgere di pochi decenni quell'albero avrebbe raggiunto proporzioni tanto grandi.
Il botanico messinese Antonio Borzì, che all'inizio del Novecento era direttore dell'Orto botanico, vedendo che il lattice di quella pianta solidificato assume una consistenza gommosa, si convinse che se ne poteva estrarre il caucciù da sfruttare a fini industriali. La ditta Pirelli fece esaminare dai propri chimici quel lattice, ma risultò che, contenendo una bassissima percentuale di caucciù, dal punto di vista economico non rappresentava una risorsa.
Il ficus di Piazza Marina, dunque, non ha fatto arricchire nessuno con il suo lattice, ma continua ad offrire l'ineguagliabile spettacolo della sua mole immensa e della sua forma singolare. E non è raro che le persone si facciano fotografare davanti ad esso, in particolare bambini e coppie di sposi o di fidanzati.

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