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I Greci e il dialetto siciliano

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Tempio di Selinunte, ricordo della presenza greca in Sicilia

Quando i Greci, dall'VIII al VI secolo a.C., colonizzarono varie località del Mediterraneo, arrivarono anche in Sicilia, dove diffusero la loro civiltà.
Vi sono varie testimonianze della loro presenza nella nostra isola; ne rimangono tracce anche nel dialetto siciliano, ricco di vocaboli di origine greca.
Un esempio può essere il nome siciliano del lombrico, casèntula, che deriva dal greco ghes ènteron, intestino della terra. Di origine greca é anche l'espressione catàmmari-catàmmari (col tempo, giorno per giorno, in greco kat'eméran-kat'eméran). Il verbo siciliano pistiari (mangiare) risale al greco pistiào (do da mangiare). Il siciliano ammàtula (inutilmente) viene dal greco màten, che ha lo stesso significato.
Al greco si riconducono anche i seguenti vocaboli: naca (culla), bùmmulu (orciolo), cannata (caraffa), lollu (sciocco), taddrarita (pipistrello) e infine timpagnu (fondo della botte) con il suo derivato timpagnolu (stretto concio di tufo utilizzato soprattutto per chiudere delle aperture).

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