Rosolino Pilo
Fece parte del governo provvisorio siciliano e fu anche direttore dell`artiglieria dell`Isola, ma si trovò in disaccordo con i dirigenti del moto, di cui non approvava l`incertezza nelle scelte.
Nel frattempo si andava avvicinando sempre più alle posizioni del Mazzini, il quale sognava un`Italia unita, libera e repubblicana, pertanto si trasferì in Liguria, dove ebbe rapporti diretti con lo stesso Mazzini svolgendo un ruolo di primo piano nel movimento repubblicano. Quando la sua attività di cospiratore fu scoperta, dovette fuggire per rifugiarsi prima a Malta e poi a Londra.
In seguito, tornato in Italia nel 1859, collaborò con Francesco Crispi per preparare l`insurrezione in Sicilia. Nel 1860, raggiunta l`Isola, vi svolse intensa attività di propaganda clandestina per scuotere le coscienze e in tal modo spianò il terreno alla spedizione di Garibaldi. Quando questi nel maggio del 1860 sbarcò in Sicilia, Rosolino Pilo per appoggiarlo si diresse verso Palermo e, con abilità e coraggio, prese parte ai combattimenti contro i Borboni. Il 21 maggio del 1860, durante uno scontro a fuoco, fu colpito a morte a San Martino delle Scale, dove aveva concentrato le sue squadre per facilitare l`ingresso di Garibaldi in Palermo.
Il suo corpo, prima seppellito presso il convento di San Martino, fu poi tumulato a Palermo nella chiesa di San Domenico, che rappresenta il pantheon dei siciliani. Sulla tomba di Rosolino Pilo si trova il medaglione con la sua immagine, da noi riprodotto.