- Autore:
- Enzo Gancitano
- Email:
- gancitano@libero.it
- Casa Editrice:
- Arti Grafiche Campo
- Prezzo:
- Euro 13
- Anno e luogo di Pubblicazione:
- 2006 - Alcamo
Recensione
“Sotto il cielo di Mazara” è la sesta fatica storico-letteraria di Enzo Gancitano, apprezzato medico mazarese e infaticabile studioso di memorie patrie. Questo autore ha già al suo attivo una storia di Mazara in tre volumi, un’opera sulla toponomastica della stessa città e due raccolte di memorie antiche e recenti legate sempre alla sua terra. Se notevole è l’opera di quegli storici che trattano fatti di vasta portata, innegabile è anche il merito degli studiosi di storia locale, che con amore, acume e pazienza ricercano e descrivono di una determinata area geografica il patrimonio del passato per impedire che se ne perda la memoria. A questa seconda categoria appartiene il nostro autore, che per le sue opere si lascia sempre guidare da rigore scientifico e passione civile. Dal suo studio laborioso ed intelligente nascono pagine interessantissime quali, per esempio, quelle sul Palazzo dei Cavalieri di Malta, sui vasi arabi, sui campanili di San Francesco. Ma c’è qualcosa di più: soprattutto negli ultimi due volumi, accanto allo storico, impegnato nello studio del passato, troviamo il narratore che da fatti di cronaca antichi o leggendari o legati alla sua personale esperienza trae spunto per creare racconti avvincenti. Valga per tutti l’esempio del racconto “Un jornu comu l’autri”, che s’ispira ad un fatto storicamente accertato, anche se i personaggi e le situazioni sono ricreati dalla fantasia dell’autore. Egli parla di un naufragio e delle vicissitudini che un gruppo di pescatori vivono prima di raggiungere la riva, stremati al punto che uno di loro soccombe. E’una storia che nella sua drammaticità costituisce la sintesi delle difficoltà e dei pericoli ai quali è esposta la gente di mare. Questa é oggetto di particolare attenzione nell’opera del Gancitano perché ha avuto sempre un ruolo importante nella vita della sua città. Il libro contiene anche giochi, indovinelli, canti, poesie, usi, costumi e attività di altri tempi ed è un piacere scoprirli o vederli riaffiorare nella memoria dopo moltissimi anni. Nelle pagine in cui si parla di uomini e cose del recente passato (per esempio “Alle elementari”, “Vita di quartiere”) l’autore tradisce un’emozione che si trasmette ai lettori perché le sue memorie sono anche memorie collettive, almeno per quelli che non sono giovanissimi. Ma a questi ultimi il libro offre uno spaccato di vita cittadina della quale certamente non avevano conoscenza. In alcune pagine la passione civile, offesa da certe manifestazioni d’incuria, genera una garbata, ma ferma protesta, in altre diventa sottile ironia. Perché l’opera risulti ancora più interessante l’autore l’arricchisce con un prezioso e raro corredo iconografico. Enzo Gancitano ha abituato i suoi concittadini, interessati alle storie che racconta con parola carica di fascino, a trovare di tanto in tanto in libreria un altro suo volume. E già, se non tutti almeno parecchi, si chiedono: a quando la prossima pubblicazione? Augurandosi di non doverla attendere a lungo. (S. B.)